Mezzi, modelli, tecnologie e infrastrutture per una logistica sostenibile (parte 2 di 4)

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Autore: 

Andrea Payaro

Note sull'Autore: 

Payaro Eng. Andrea
Ph.D. Business Management
Certified by European Logistics Association - ELA
Member of board SCM Academy
www.payaro.it

I problemi legati allo sviluppo di una logistica non sostenibile emergono da dati preoccupanti e che devono fare riflettere. Nell’ambito del trasporto delle merci, la distribuzione urbana in Europa pesa il 40% sul totale del traffico merci. Il 10% delle merci è trasportato da mezzi pesanti e circa il 70-80% dei veicoli commerciali circola in ambito urbano. Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico a livello urbano, si stima che esso sia tre volte più dannoso sulla salute rispetto a quello extraurbano. Questo fenomeno è dovuto sia alla più elevata concentrazione della popolazione esposta nei centri abitati, sia al fatto che nel traffico urbano congestionato, e quindi lento, le emissioni aumentano in misura esponenziale (Maggi, 2001).

Inoltre, da una ricerca effettuata su un campione di 11845 interviste a trasportatori dell’Emilia Romagna (delle quali 8141 si riferivano a traffico commerciale leggero e 3704 a traffico commerciale pesante) è emerso che:

    oltre il 40% dei mezzi viaggia vuoto;

    oltre il 70% dei mezzi non viaggia in autostrada e quindi si riversa su strade urbane ed extraurbane.

Negli anni le emissioni derivanti da traffico merci (oltre il 30% delle emissioni di gas inquinanti) sono cresciute e la tendenza per i prossimi anni è la stessa se non si prenderanno dei decisivi provvedimenti per limitarle. La crescita registrata è dovuta alla mancanza di coordinamento tra i soggetti economici per migliorare il traffico, alla carenza di infrastrutture stradale, all’inefficienza del trasporto (alte percentuali di mezzi che girano vuoti), al crescente fabbisogno di movimentare merci e persone sul territorio (globalizzazione e approcci Just In Time).